domenica 30 giugno 2013

Bogong In Action - MAHALO (2013)

Il trio pugliese Bogong In Action, ci presenta il loro quarto disco dal titolo "Mahalo" uscito per Lemming Records il 17 Giugno e registrato interamente live con un unico microfono panoramico.

Un bel disco il loro, formato da 8 tracce di pura energia e di noise cattivo.
Le urla isteriche belle tese non lasciano rilassare l'ascoltatore neanche un secondo, così come i suoni che disegnano scenari intrisi di psichedelia omicida.
L'album scorre meravigliosamente bene, traccia dopo traccia, è impossibile annoiarsi, è impossibile non rimanere affascinati da questo lavoro, "Silver Teeth", la micidiale "Being Fat Sucks" dal finale martellante e paranoico, l'assillante e mefistofelica "Inside My Chicken" sono tra le mie preferite.

E' sempre un piacere poter ascoltare band valide come loro nel nostro Paese, magari lo è ancora di più se vengono supportate dal pubblico che è sempre diffidente ad alzare il culo per andarle a sentire.
Consiglio vivamente i Bogong ed invito chiunque si trovi a leggere questa recensione o comunque abbia la fortuna di ascoltarli dal vivo, a tirar fuori la moneta e ad acquistare il loro disco, che è bello bello dall'inizio alla fine! 
"Mahalo" .


TrackLists:

1- Silver teeth
2- Insects and shit
3- Golconda Diamonds
4- Being Fat Sucks
5- Mario Noviello
6- Inside My Chickens
7- Political Mirror
8- Bodies in Conflict


FB
Bandcamp
Lemming Records




sabato 29 giugno 2013

Psychodeus - AN ODE TO THE NUMINOUS EP (2013)

Nel 2011, a Napoli, nascono gli Psychodeus.
Le composizioni miscelano noise, psichedelia, krautrock, visioni cosmiche, rituali, animalismo e Ufo, attraverso l'utilizzo di synth e textures noise che si alternano a pattern ritmici serrati. A Maggio 2013 esce questo Ep magistralmente lisergico, totalmente autoprodotto e registrato in presa diretta al Sonic Temple Studio (SA).

Circa 25 minuti di puro noise e sonorita' spettacolari, questo è "An ode to the numinous".
Il trio ci sa fare e si diverte a giocare con le atmosfere date dai synth, che accompagnati da una chitarra acida e incazzata riescono a catturare l'attenzione dell'ascoltatore.
Due brani a formare l'Ep, il primo dal titolo "Maelstrom" con un inizio spaziale, la batteria martellante e un ritmo drum 'n bass che completa questo quadro inquietante.
Un brano in continua evoluzione, dove il punto di forza avviene con l'entrata della chitarra di Paolo, che segna una svolta totalmente visionaria, enfatizzandolo ed esaltando la finezza del complesso.
Chiude "Ceremonies of passage" che si divide in 4 parti: 
I. My separation from Wondjina (pre-birth)
II. The spirits suggest a name (post-birth)
III. On the mountain I become a Wulla-mullung (adulthood)
IV. Among Irrernte-arenye (after-death)
Definirei questo brano alquanto geniale, come loro d'altronde.
Una canzone suddivisa appunto in quattro parti che spiegano l'inizio e la fine... e non c'è modo di fuggire.

Aspettiamo con ansia il loro primo full-lenght, intanto vi consigliamo di entrare nel loro mondo e di ascoltarli attentamente, non ve ne pentirete!


TrackLists:


1-Maelstrom

2-Ceremonies of passage


FB
Bandcamp
Soundcloud
Official Site




martedì 4 giugno 2013

Precariato Armato - PRECARI E SENZA FUTURO (2013)

I Precariato Armato supportano l'autoproduzione e l'etica D.I.Y. Dopo vari cambi di line-up, finalmente trovano quiete dando vita al demo "Precari e senza futuro", che già dal titolo ci accorgiamo subito il tema principale di cui tratta il disco.

Premetto subito che la registrazione non è il massimo, anzi forse è davvero pessima, ma il cuore e la forza con cui la band suona questi 6 brani è davvero apprezzabile.
Scorrono alla grande pieni di energia, tra urla e distorsioni varie, e accennando anche ai Verdena di "Bevimi"... 

Le idee non sono male, solo che se fossi in loro spenderei più tempo nel sistemare la scrittura dei pezzi e soprattutto migliorare la qualita' del suono.. comunque è una band che consiglio e mi auguro che in futuro esca con un nuovo lavoro ben prodotto.
In bocca al lupo!


TrackLists:

1-Another Chance
2-Apathetic Bastards
3-Let's do the twist
4-F.T.S
5-Stato Precario
6-Shit & Dreams


Soundcloud
FB



venerdì 31 maggio 2013

The Child of A Creek - THE EARTH CRIES BLOOD (2012)

Un progetto, che in verita' nasconde una " One Man Band", dal quale nasce "The Earth Cries Blood".
Cantato, Scritto, Composto, Suonato, Registrato, Mixato e Prodotto da The Child of A Creek con chitarre acustiche, chitarre elettriche, flauto, piano, piano elettrico,organo, arrangiamenti d’archi e sintetizzatori. 
Il disco esce per la "Seahorse Recordings" e viene distribuito da: Audioglobe (ITA), Eclipse Records (USA), Norman Records (UK), IODA (USA) .

Undici tracce ad accompagnarci in un viaggio fatto di natura, attimi sognanti e da melodie quasi fiabesche, la voce in perfetta armonia con gli strumenti che non suonano mai note banali e mai ci fanno annoiare l'orecchio.
Un misto perfetto tra psichedelia e sincerita' come possiamo percepire in "Morning Comes", prosegue così il disco, fino ad arrivare a "Leaving this Place", che con il suo riff iniziale ci rimanda a quello che furono gli anni settanta.
"Black storms fly High", una lacerante ballata dove una chitarra elettrica dalle distorsioni taglienti, fa capolino per poi lasciare di nuovo spazio a quel mood delicato e quasi timido che sussurra come a non voler disturbare l'ascoltatore.
Ogni traccia racchiude la propria vita, ogni traccia ha un suo paesaggio vivente di sensazioni a volte inquiete e a volte malinconiche, misteriose come possiamo ascoltare in "Don’t Cry to the Moon", con la partecipazione vocale di Pantaleimon (Current 93), una scelta perfetta a mio avviso.
Con "My Will to Live" si arriva quasi alla fine dell'album, un misto tra i "Doors" e i "New Order", questi ultimi per via del muro massiccio di synth che si alza solo in determinati punti del pezzo, per poi lasciare spazio alla traccia finale dal titolo "The Earth Cries Blood".
Ad ascoltarla si ha la sensazione che ci sia stato un passato non proprio facile dietro a questo grande Artista, e che tutto quello che c'era da tirar fuori è stato racchiuso in questi 11 pezzi, traccia dopo traccia sembra quasi che si implori una tranquillita' interiore che stenta ad arrivare.. ma che dopotutto ci rende ancor di più meraviglioso questo viaggio d'ascolto magicamente fatiscente.

Ascoltatelo, divoratelo e seguite The Child of A Creek, che voi possiate non saziarvi mai abbastanza.

TrackLists:

1- Morning Comes 
2- Remembrances 
3- Journeys of Solitude and Loss
4- Leaving this Place 
5- Black Storms fly High 
6- Terrestre 
7- The Long Way Out
8- Birds on the Way Home
9- Don’t Cry to the Moon 
10- My Will to Live 
11- The Earth Cries Blood





GueRRRa - LAMPO (2012)

Il trio malefico dei GueRRRa  (Marco Stentella alla chitarra, Francesco Frabollini al basso e Giulio Marconi alla batteria)  ci propone un' opera schizofrenica dal titolo “Lampo”, composto da  13 tracce  infuse di  matematico jazz e furia hard(E)core.

I loro pezzi sono caratterizzati da una pura follia e maniacale e tracotante velocità intrisa da persecuzione, infatti ogni traccia ha la propria autonoma vita e cazzi vostri, perché, dovrete certamente stare dietro ai loro ritmi, c'è poco da fare! Nell'insieme questo lavoro dimostra proprio la loro capacità nello sperimentare due generi che molto spesso rifiutano il dialogo, ed è proprio grazie a loro che si può affermare che  basta proprio la bravura per connettere l'universo musicale.
Ricordiamo  “Caporetto” e “3 R” dove  è palese la fusione dei generi precedentemente citati,  tra le preferite inseriamo il pezzo  “Termite”, magnetico ed enigmatico.
A chiudere questa folle idea  esclusivamente strumentale è il pezzo “ Lampo”, che sottolinea la matrice jazz, con attimi di hardcore che vi faranno di certo esaurire prima del tempo dovuto!


Consigliamo il prodotto a tutti coloro che  amano sperimentare, non ai pacati e giovani ragazzi che amano la tranquillità!

TrackLists:

1-Maratta
2-GueRRRa
3-Golpe
4-L'altra
5-Krupp
6-Termite
7-Sbrat
8-Gavrilo Princip
9-Caporetto
10-Gerontofobia
11-3R
12-Blitzkrieg
13-Lampo



mercoledì 29 maggio 2013

The Terrorist Collective - COMBO PACK CASSETTE (2012)

The Terrorist Collective nasce nel 2005 a Firenze come The Terrorist, e si fa notare per il suo suono jazzistico nella sua prima formazione basso/batteria, affacciandosi al jazz con sfumature hardcore e pesanti. Dopo alcuni concerti nella zona di Firenze (Sesto) il batterista lascia il gruppo per studiare fotografia a Milano, da quel momento Baltazar dopo alcuni anni torna in Perù e riforma il gruppo ribattezzandolo The Terrorist Collective, diventando così : due bassisti, un batterista e suoni ambientali.

Sto ascoltando il demo da circa un'ora, e devo ammettere che è particolare e molto originale. Un dischetto fatto solo di tre tracce, di quelle che ti fanno viaggiar di brutto, come"Burracho Song", pezzo d'apertura che ti scaraventa un basso ossessivo e ripetitivo, distorto e maniacale con una batteria che lo segue alla perfezione per poi chiudere in maniera quasi melodica. L'entrata di "Attempthem" può sembrare "Gouge Away" dei Pixies, ma poi cambia completamente rotta per tornare di nuovo allo status Trip to Trip del demo, vari cambi di tempo rendono piacevole ancor di più il viaggio, qualche urlatina di tanto in tanto per poi lasciar spazio alla final track "Ictus".
Una chiusura ancor più malata dove in aggiunta troviamo un synth che sembra provenire da sottoterra, spara rumori inquietanti creando un'atmosfera a tratti spaziale e a tratti orientale come si può ascoltare dal 2:33 min.

Se cercate qualcosa di sperimentale e non noioso, allora date un orecchio a questa band Peruviana, rimetto in loop "Combo Pack Cassette", voi fate come volete... ma io ve lo consiglio!

TrackLists:

1-Borracho Song
2-Attempthem
3-Ictus


FB

Bandcamp







Montauk - MONTAUK (2013)

Esclamare “Montauk” vuol dire immergersi in storie di vita familiare, sedersi in una panchina e riflettere osservando la vita di strada sotto la luce di un neon.
Ed è proprio da questa considerazione iniziale che voglio presentarveli, in quanto, stiamo descrivendo dei significanti, per eccellenza, detentori di un progetto che descrive anche attraverso illustratori e fumettisti  la nostra vita.

Il loro primo Ep è composto da 8 tracce dal titolo omonimo “Montauk”, registrato al vacuum studio ( Bologna) di Bruno Germano,  si ripromette di narrare la nostra realtà quotidiana, fatta di litri di vino  a buon mercato in (Io), dove  tutto quello che si sta facendo dovrebbe essere dipinto proprio  per spiegarlo meglio (Bruco),  e ancora ci si interroga affermando:  “prova tu a sognare d'inventare un nuovo rock” ( il Mondo).
I pezzi dei “Mountauk” affrontano diverse tematiche sociali riferendosi, in particolar modo a quel mondo giovanile con i suoi interrogativi e le sue incertezze; ribadiamo con loro il concetto della  vita che muore e poi vive.
Il brano che chiude questo progetto è  Piove, coinvolgente, triste, rappresenta  quasi una denuncia, dando così un senso più esteso alle precedenti tracce.

Ottimo lavoro quello dei Mountauk, consigliato l'acquisto.

TrackLists:

1-Io
2-Come fossi il tuo cane
3-Il bruco
4-Song no tomorrow
5-Il mondo
6-Da quando sono siamo più
7-Nessuno partira'
8-Piove